martedì 9 settembre 2008

il senso per me dell'arte marziale

Ricopio in parte un post di un mio blog-diario, ma aggiungo che ho letto uno stupendo libro, semplice, di Mark Salzman "La spada e la seta", grandioso nella sua immensa semplicità...viaggio nella Cina degli anni 80 alla scuola dei più forti maestri di arti marziali; l'arte marziale è un cammino di perfezionamento di sè.

Bellissimo perchè aiuta ciascuno a portare al massimo le proprie potenzialità corporee, psichiche, spirituali e di comunicazione. Richiede grandi sacrifici, ma ciascuno può compierli. Si condivide tempo e spazio spirituale con gli altri imparando a convivere in armonia...si impara a non arrendersi, a comprendere sè e gli altri, a lottare fino all'ultimo respiro con coraggio, a cercare di accettare con dignità la sofferenza, il dolore, la morte, a cercare di fronteggiare la paura davanti alla morte per vivere con dignità e impegno.

Non per nulla in tutte le arti marziali ricorre il concetto di via. D'altro canto lo stesso Gesù Cristo, che è lo stesso Dio, perfetto uomo e perfetto Dio, parlo qui secondo la mia fede, non solo non respinge nel suo insegnamento il concetto di via, ma addirittura dice di sè "Io Sono Via Verità e Vita". Queste parole sono state da me più apprezzate, perchè, abituato alle prese in giro del cristianesimo da parte di buoni amici atei e anticristiani, ho dovuto superare uno stupido pregiudizio per capirne più a pieno il valore.

Tutte le vie che portano al bene sono a mio giudizio nella Via, che è lo stesso Cristo, attraverso la cui conoscenza e imitazione attiva, viva, ognuno a modo suo, giunge alla Fonte viva di ogni bene bellezza piacere e verità...direi che il Maestro dei Maestri è lo stesso Dio in cui è ogni paternità, famiglia, amicizia e amore autentico...il cattolicesimo include tutte le cose belle e grandi, anzi esse conducono verso il Bene che non esclude il bene, il Bello non esclude il bello, anzi questi sono impronta di Quello, orme che guidano, tracce del tesoro da raggiungere.

In sintesi la vera arte marziale, secondo la mia esprienza, non è fine a se stessa, altrimenti non è più via ma cieco vicolo di fanatici, via senza uscita, ostacolo al progresso.

Dico quanto sopra avendo esperienze di pratica di arti marziali limitate ma costanti: da solo, sempre, 29 anni in esercizio con kata e scambi con amici esperti di karate o taekwondo e Tang soo do, in palestra un anno Judo intensamente, un anno di karate Shotokan col Maestro Masaru Miura a Milano nella vecchia palestra vicino la Stazione Centrale, un anno di karate Shito col Maestro Ragno ormai in pace, due anni Karate col Maestro Antonio Cicatiello, persona autentica e degna di stima oltre che vero maestro ancora oggi ....purtroppo non sempre ho ricordato di prendere i tesserini per i gradi pur superando gli esami di kyu quindi sono ancora alla blu pur non avendo mai interrotto la pratica personalmente. Ormai pratico, sempre, per passione, poi, quando tempo e soldi lo permettono, in palestra, ma grande è la mia gratitudine verso questa arte che mi ha aiutato da ogni punto di vista a vivere con piacere; in tutti gli sport che ho praticato mi è servita: in atletica leggera, 400 e 800 m, nella pallavolo, nel nuoto, nel free climbing, nello sci, ancora oggi 60 piegamenti sulle braccia consecutive senza sforzo particolare, ammalato due volte in 39 anni per poche ore...insomma è utile in tutto l'arte marziale, nonostante il fumo.... qualche sigaretta la fumo...ehm mi perdonino i salutisti...

attualmente mi sto esercitando nel kata Empi e sto leggendo il Tao Te Ching con l'ausilio di un amico che conosce benissimo il giapponese e abbastanza bene il cinese

4 commenti:

Viviana B. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Viviana B. ha detto...

Ciao Rik, benvenuto.

rik ha detto...

ti ringrazio, per me è un piacere stare qui

rik ha detto...

vorrei avere più tempo da condividere con voi ma l'ottimo è nemico del bene

ciao da Riccardo