martedì 7 ottobre 2008

La fisicità e la filosofia

Mentre i miei compagni di viaggio in questa avventura sotto un unico cielo disquisiscono (giustamente) di come sia bella e rilevante ed essenziale la parte teorico/filosofica delle arti marziali, io mi ritrovo nella condizione di sentire enormemente la mancanza della fisicità totalizzante che si risveglia in me in occasione di un incontro sul tatami.
Il fatto che in questo momento io respiri, in condizioni normali, come Darth Vader mi ha ovviamente impedito di fare alcunchè potesse anche solo vagamente somigliare ad uno sforzo fisico: niente bicicletta per andare e tornare dal lavoro, niente corsette sul lungo lago e, ovvio, niente allenamenti.

Ieri sera, in preda ad una vera e propria crisi d'astinenza, ho deciso di andare in palestra "in abiti civili" e di fermarmi a guardare l'allenamento.
Non l'avessi mai fatto!
Che sofferenza!

Vedere gli altri che si allenano, che si danno da fare, che lavorano e sudano... e tu lì, ferma su una panchina... Un avvilimento totale!
Quando poi il Maestro ha detto di tirar fuori focus e pao avrei voluto mettermi a piangere!
Ma come, si fa veramente a botte e io non posso nemmeno avvicinarmi ai guantoni?!?

...Visto il mio totale stato di prostrazione, il Maestro mi ha affidato tre bianche alle quali far ripassare le prime nozioni basilari; così mi sono ritrovata a spiegare il Ciclo Thung ed i primi rudimenti della Rosa dei Venti, a controllare Sain e Shenzin, a rivedere Yu Kun e P'Ien...
Mentre gli altri se le davano di santa ragione sul tatami!!!

Meglio di niente, eh, per carità! E, anzi, devo dire che spiegare i basilari alle nuove leve mi appassiona anche...
MA MI SON PERSA UNA SERATA DI FOCUS E PAOOOOOO!!!
Voglio picchiare qualcuuuuunooooooo!!!
Tutto questo per dire che, dal mio punto di vista, fisicità e teoria non sono scindibili; fanno entrambe parte dell'Arte Marziale, lo Yin e Yang che si completano e bilanciano fluendo nell'armonia dell'Uno.
Infatti, quando vengono tralasciate per qualche tempo le lezioni di teoria - magari all'approssimarsi di qualche competizione - io sento la mancanza di questo prezioso elemento proprio come la sento ora del... pestaggio :-)

4 commenti:

Andrea Sguotti ha detto...

Pienamente d'accordo con te,
so che provi.. io l'ho passata molte volte l'esperienza di guardare e basta causa infortuni.
Un abbraccio

rik ha detto...

proprio bello...quando io non posso allenarmi con altri sul tatami, mi "sfogo" con i kata ripassandoli e riprovandoli, e ho notato che anche la visualizzazione è molto importante

ciao da Riccardo...

Viviana B. ha detto...

* Suppaman! Credo che, per un motivo o per l'altro, tutti i guerrieri l'abbiano sperimentato prima o poi... però rimane comunque pesante da mandar giù... :-)

* Rik, anch'io ripasso i Tao e la teoria, ma la fisicità mi manca lo stesso... E, quando ci si concentra molto sulla fisicià, mi mancano teoria e Tao...
Ciao

Anonimo ha detto...

Non mi sono mai fermata solo a guardare un allenamento, se per qualche motivo non potevo praticare. Sarebbe stato come il supplizio di Tantalo!