
Punizione divina
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Giuditta è ricca, viziata, studentessa modello alla Bocconi ed acquirente
compulsiva di scarpe tanto fashion quanto costose. Immaginate lo shock
quando, ...
5 anni fa
Esperienze,emozioni, le difficoltà attraverso la vita all'interno dell'Arte Marziale e nel Cammino Spirituale
Nansen, un maestro giapponese ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo zen.
Nansen servì il thé.
Colmò la tazza del suo ospite e poi continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il thé, poi non riuscì a contenersi:
"È ricolma. Non ce ne entra più!".
"Come questa tazza" disse Nansen... "tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?".
4 commenti:
il mio maestro dice sdrammatizzando che è solo ginnastica. Dice che va praticato tutta la vita per mantenersi sani e felici...e l'allieva + anziana, gli risponde "si maestro, tu ci insegni a morire in salute..." risata generale...
Ishin, mi piace molto il tuo "Esperire prima di dire". Non dubito che il Chi Kung possa giovare al corpo ed allo spirito e condivido con te la speranza che certi fenomeni vengano studiati scientificamente.
Ciao.
il chi kung è interessantissimo, ma non credo sia qualcosa di soprannaturale. Infatti, da quello che ho visto e letto, in parte praticato, si tratta di meccanismi posti in essere fisicamente per far interagire meglio lo spirito e il corpo nella loro unità. Questa unità, già espressa da molti autori anche cattolici del Medioevo anche occidentale, viene espressa quando si dice che l'anima è forma del corpo, essi sono due coprincipi non due cose giustapposte, per cui agire sull'anima o nel profondo spirito significa veder reagire tutto l'organismo. Allora i limiti e i confini di tale interazione sono anche soggettivi e invisibili come lo è l'anima incorporea, immateriale perciò immortale, ma fatta per il corpo in qualche modo.
saluti da Riccardo (continuerò se riuscirò)
se tu, Ishin, hai una mente scientifica allora farai attenzione a distinguere tra mente scientifica e mente scientista. Quest'ultima presume dogmaticamente, a volte inconsciamente, che scientifico equivale a empiricamente verificabile, ma ciò è riduttivo e dogmatico, perchè il rigore scientifico non è dato tanto dalla considerazione degli esperimenti materiali di controprova (che peraltro mai sono ripetibili alle medesime condizioni, anche perchè l'esperimento stesso cambia la realtà in cui opera, la modifica)quanto dal rigore del ragionamento logico, effetto-causa, dal rigore del rapporto tra realtà esterna e osservazione soggettiva, che parte dall'esperienza ma non si chiude dogmaticamente in essa. L'esperienza è solo punto di partenza per lo scienziato serio, non limite autoimposto, perchè non tutte le cause a cui si giunge sono riportabili in un laboratorio, e non per questo non sono scientificamente provate (pur se a volte non comprovabili empiricamente). In questo senso la filosofia è assai più scientifica della scienza detta tale, quella moderna e sperimentale. Uno scienziato ragiona semplicemente senza schemi preconcetti su tutta intera la realtà, non la riduce a sola matematica, sola fisica, sola chimica, sola botanica, solo biologia etc. Ogni scienziato serio ha una seria filosofia che supporta giustifica guida e orienta scientificamente la sua "scienza".
ciao ciao da Riccardo...questo penso.
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