"Che meraviglia sarebbe - pensavo, facendo una passeggiata nel bosco - se anche gli uomini diventassero belli invecchiando, così come fanno le foglie che, un attimo prima che la loro esistenza finisca, danno il meglio di sè in un'esplosione di colori!".
Gli esseri umani, invece, sono al massimo della loro bellezza in gioventù, un periodo della vita di cui spesso nemmeno ci si rende conto, sentendosi ancora ragazzi o proiettandosi già nell'età adulta della maturità, e poi avvizziscono, invecchiando.
Ma le foglie, forse, ci insegnano anche questo; ogni anno, pazientemente, ci ripetono la stessa lezione: spuntano, verdeggiano e poi esplodono di mille colori prima di morire, ricordandoci che la vita è mutamento e caducità, ma che ciascuno di noi può contribuire al grande spettacolo con un verso. Cogliendo l'attimo.
Oh me, oh vita!
Oh me, oh vita! ...Domande come queste mi perseguitano,
infiniti cortei d'infedeli, città gremite di stolti;
io che sempre rimprovero me stesso (perchè chi più stolto, chi più infedele di me?),
occhi che invano bramano la luce, il significato delle cose, la lotta che sempre si rinnova,
i miseri risultati di tutto, le sordide folle ansimanti che vedo attorno a me,
gli anni vuoti ed inutili degli altri, e me agli altri intrecciato,
la domanda, oh me!, così triste e ricorrente - Cosa vi è di buono in tutto questo, oh me, oh vita?
Risposta:
Che tu sei qui, che la vita esiste, e l'identità;
che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuire con un verso.